Il mio non-bilancio del 2018
Ascolta una delle mie canzoni preferite “Boa Sorte” – Vanessa da Mata & Ben Harper
Cosa scrivere nell’ultimo post del 2018?
Potrei raccontarvi di come è stato il mio anno. Del fatto che ho pubblicato il mio sito dopo una lunga attesa, che ho scoperto di avere una mia “voce” per esprimere quello che penso e le mie riflessioni sulla vita e, soprattutto, sul mio modo di fare coaching. Potrei raccontarvi delle immense gratificazioni che ho ricevuto da questo lavoro, dai sorrisi pieni di gioia e di vita delle clienti alla fine del percorso e del mio cuore gonfio di soddisfazione e di contentezza. Mmmh forse no.
Allora potrei raccontarvi dei momenti di incertezza che ho avuto quando ho dovuto scuotere una cliente che si stava dando per vinta, o di quei momenti in cui tutte le colleghe sembravano più brave e preparate di me e io mi sono sentita piccola piccola con ancora tantissimo da imparare. O ancora di quelle volte in cui sono stata talmente sopraffatta dalla vita che ho voluto fermare il mondo intorno per riuscire finalmente a respirare. No, troppo tragico.
Quindi…
Ecco forse potrei descrivervi quegli istanti di assoluta felicità che capitano all’improvviso, quando ridi di cuore a una battuta, quando realizzi che la persona che hai di fronte riesce a capire quello che dici e, soprattutto, quello che non dici. E anche di quando a 46 anni conosci delle belle persone e ti diverti come se ne avessi venti e non pensavi potesse essere possibile. Quando in un corso ti senti libera di parlare e di condividere pezzetti della tua vita senza timore e permetterti anche di piangere.
Troppo personale? Ho trovato, potrei raccontarvi i miei progetti per il prossimo anno perché sono bellissimi e mi fanno tanta paura, la mia solita paura di farcela e poi dover essere molto visibile. Si inizia a fine gennaio e si finisce il prossimo autunno . E ho in mente anche un progetto per il 2020 al quale tengo tantissimo, ma ho bisogno della crescita di questo 2019 per poterlo affrontare.
Troppo misterioso? Beh si, in effetti non posso ancora raccontare troppo. Allora invece di raccontare il mio anno passato, vi dirò a chi dedico questi dodici mesi ormai quasi terminati.
Dedicato a …
Dedico il 2018:
- ad Andrea che ascolta i miei bisogni e rispetta i miei confini e la mia curiosità compulsiva;
- alle mie figlie che mi supportano tantissimo, anche se ormai appena inizio a fare dei discorsi sulla consapevolezza mi avvertono: “mamma non fare la coach con noi”!
- a mia madre, avida lettrice dei miei post attraverso i quali scopre lati nascosti di me;
- alle donne che si sono affidate a me e con le quali ancora sono in contatto;
- alle splendide persone che continuo a conoscere;
- a Marta, perché nonostante non ci si veda da mesi, abbiamo un filo che ci unisce;
- a Caterina e Nicole, perché so che ci sono;
- a Nicoletta perché non ci frequentiamo, ma ci “sentiamo”;
- a Francesca perché continua a indicare la strada.
E, infine, dedico quest’anno anche a me perché ogni anno che passa, nonostante sia una rompipalle, mi piaccio sempre di più!