“Fuori piove. Gli ombrelli sono aperti” Il bisogno di essere essenziale
essenziale agg. e s. m. [dal lat. tardo essentialis, der. di essentia «essenza»]. – 1. agg. a. Che costituisce o contiene l’essenza di una cosa; sostanziale, indispensabile. 2. s. m. La cosa più importante, ciò che è indispensabile. 3. agg. Conciso, semplice, ridotto al minimo.
Il bisogno di essere essenziale mi ha sempre accompagnata fin da piccola ed è ancora un mio tratto caratteristico, rappresenta in pieno il mio approccio alla vita, alla scrittura e al mio modo di essere life coach.
Mi piace pensare di seguire l’esempio di Michelangelo il quale sosteneva che l’opera era in potenza già presente nel marmo e che il suo compito consisteva solamente nel levare, scolpire la pietra, affinché essa potesse liberarsi, come si nota nell’opera incompiuta Pietà Rondanini.
Un episodio emblematico relativo a questo mio bisogno di essenzialità, e che mi ha segnato, accadde in seconda elementare.
La suora ci assegnò un tema sulla pioggia (aveva evidentemente tratto ispirazione dal temporale battente sulle finestre della classe). Ammettiamo pure che l’argomento non fosse particolarmente stimolante per una bambina di 6 anni (ero un anno avanti), ma il mio elaborato finale recitava: “Fuori piove. Gli ombrelli sono aperti“.
La suora mi mise zero. Io mi sentii umiliata e divenni rossa (cosa che comunque mi accadeva spesso se al centro dell’attenzione).
Ma non sentii di aver sbagliato. Quello era il mio pensiero sulla pioggia. Una sorta di causa ed effetto.
Il mio bisogno di essere essenziale
Ecco il mio bisogno di essenzialità è questo, una descrizione della realtà nella sua sostanza, senza nascondermi dietro le parole, dritta al punto, ma senza tralasciare le sensazioni e le emozioni che rendono l’essenziale colorato e armonico.
Questo è l’intento del mio blog. Descrivere in poche pennellate colorate il mio sguardo sulla realtà e lasciare a chi leggerà le mie righe la libertà di interpretarle a suo modo.